La gonalgia (dolore al ginocchio) è una patologia sempre attuale ed è diffusa soprattutto in ambito sportivo. Interessa tutti i tessuti del ginocchio (tessuto scheletrico, piatto tibiale, menischi, legamenti, capsule articolari) e, seppur apparentemente semplice, è in effetti una patologia complessa che può essere originata da diversi fattori: traumi, infezioni, processi degenerativi.

 

 I TRAUMI più frequenti sono rappresentati da fratture, lesioni capsulo-legamentari, lesioni meniscali.

 

IL MENISCO: le lesioni e i tipi di intervento.

Il menisco svolge la funzione di ammortizzatore, in quanto riduce lo choc da carico del femore sulla tibia; si aggiunge poi una funzione di stabilizzazione, soprattutto oltre i 40° di flessione del ginocchio e di  lubrificazione del medesimo arto.

Oggi si tende a intervenire chirurgicamente soltanto quando esistono le condizioni estreme per l’intervento ed è diffusa la convinzione che il menisco, anziché venire asportato, possa guarire da sé.

Nel caso si rilevi semplicemente una lesione del corno anteriore o posteriore, si può fare una sutura del menisco e si ha la cicatrizzazione; nel caso di lesione longitudinale si deve invece necessariamente operare, soprattutto se tale lesione è completa.

Se la lesione è trasversale si può asportare una parte minore del menisco, effettuare una resezione dello stesso lasciando il bordo esterno, mantenendo comunque una buona stabilità; va invece asportato completamente nel caso di lesione completa con interessamento dei menischi e dei legamenti sia interni sia esterni.

 

LE INFEZIONI più frequenti sono artriti,  artrosinoviti, periartriti.

 

I PROCESSI DEGENERATIVI costituiscono patologie più specifiche dell’età adulta e avanzata che interessano in particolare menisco, cartilagini, ossa, necrosi asettica.

 

L’anca e il dolore al ginocchio

Spesso si dimentica che la gonalgia è dovuta a un dolore riflesso riferito all’anca. Il nervo surale molto irritato provoca infatti dolore sulla faccia anteriore mediale della coscia fino al ginocchio stesso. Quando un paziente lamenta un dolore al ginocchio e non si tratti di un caso conclamato  (per cui si rilevano fenomeni quali maggior volume, termotatto etc.), è quindi consigliabile fare riferimento all’anca, perché spesso esiste una coxoartrosi di grado più o meno elevato.

 

QUALI TERAPIE?

  • La terapiafarmacologica può essere adottata inizialmente, ma soltanto a carattere sintomatico;
  • La Fisioterapia può certamente ritardare l’evoluzione delle patologie secondarie al danno, che può essere o traumatico o degenerativo. Vi si ricorre anche prima o dopo l’intervento nei casi in cui il trattamento riabilitativo possa risultare fondamentale per il successo dell’intervento stesso;
  • Alla terapia Chirurgica si ricorrerà quando si riveli indispensabile;
  • Si ricorreaterapie integrate quando la patologia si prolunga negli anni.

Si rileva dunque l’importanza della fisioterapia sia per prevenire o ritardare la degenerazione della malattia, sia come strumento fondamentale di riabilitazione nella fase pre o post operatoria.